Autoipnosi

Autoipnosi: di cosa si tratta?

L’autoipnosi è una tecnica che tutti possono imparare, è molto facile e veloce da utilizzare e di grande efficacia. Può essere utilizzata per gli stessi obiettivi per i quali è impiegata l’ipnosi eterodiretta, ovvero quella eseguita col supporto dell’ipnotista. Esistono vari livelli di autoipnosi, quella più avanzata prevede tempi di pratica quotidiana anche di soli 30 secondi, senza perdere la sua efficacia naturalmente!

Una tecnica per vivere e affrontare la quotidianità al meglio

Il grande valore dell’autoipnosi è che, attraverso pochi minuti al giorno di pratica, il soggetto diviene completamente autonomo e quindi può lavorare sui propri problemi ed obiettivi da sé. Per poter comprendere meglio che cosa sia l’autoipnosi ed i suoi effetti è necessario definire l’ipnosi in generale, la differenza tra ipnosi ed ipnoterapia, la figura dell’ipnotista e capire come si impara.

A me gli occhi! L’ipnosi fa paura?

Si crede spesso che durante una seduta di ipnosi il soggetto sia incosciente, non senta nulla, divenga insensibile, potrebbe non risvegliarsi mai più. Oppure che al risveglio non si ricordi più nulla o addirittura che l’ipnotista abbia dei poteri speciali. Nulla di più falso!

Breve definizione di ipnosi

L’ipnosi è uno stato della mente, chiamata anche trance. È uno stato psicofisiologico che permette al soggetto di funzionare in modo particolare e direttamente ad un livello di consapevolezza subconscia, ovvero senza l’interferenza della mente conscia.

La consapevolezza durante l’ipnosi

Il soggetto ipnotizzato mantiene un certo stato di consapevolezza e può decidere in qualunque momento se interrompere l’ipnosi. Se guidato a fare o dire qualcosa contro la sua volontà, il soggetto è in grado di uscire immediatamente dallo stato di trance. Il potere è solo suo e andrà in ipnosi solo se lo vorrà. Ovviamente seguendo le istruzioni che gli verranno date dall’ipnotista che di fatto è il suo facilitatore.

Facciamo autoipnosi senza accorgercene!

L’ipnosi è una condizione normale della mente, spontanea e naturale. Viene sperimentata mediamente ogni 90 minuti da chiunque durante la giornata, spesso senza nemmeno che la persona se ne accorga. Sono quelle situazioni in cui ci si ritrova ad essere completamente assorti in qualcosa, come ad esempio nella lettura di un libro, davanti alla televisione, in automobile, quando si studia, oppure si sogna ad occhi aperti, si pensa ad un progetto o si immagina qualcosa.

Lo stato di ipnosi può essere indotto mediante con tecniche di rilassamento progressivo, tecniche di induzione specifiche e naturalmente autoipnosi. Sembra che persone particolari, come sensitivi, sciamani o medium, riescano ad ottenerla spontaneamente.

Breve storia dell’ipnosi

L’ipnosi pare esista da circa 3.000 anni anche se con altri nomi. Sono forme di trance scaturite da estasi o esaltazione attraverso la musica, la danza, i rituali, ritmi e suoni particolari tipici di culture sudamericane o africane. Di seguito i tre pilastri dell’ipnosi:

 Fu James Braid ad introdurre, nella prima metà del XIX secolo, il termine ipnosi che deriva da “hypnos” che in greco significa sonno, stato in cui pareva cadere il soggetto ipnotizzato.

Anche Sigmund Freud si interessò per un certo periodo della sua carriera, prima di creare la sua nuova tecnica che chiamò psicoanalisi. Interessante ricordare come durante la prima guerra mondiale l’ipnosi fosse utilizzata come metodo per trattare le nevrosi traumatiche ed il controllo del dolore.

Successivamente il dottor Milton Erickson sviluppò un’ipnoterapia, che poi prese il nome di “ipnosi ericksoniana”, molto simile ad una normale conversazione in grado di portare il soggetto in trance ipnotica.

Attualmente esistono moltissimi approcci, anche molto diversi tra loro, che possono essere elencati genericamente come: verbale, gestuale, attivo o passivo, mascherato o esplicito, diretto o indiretto, di tensione o di rilassamento, visualizzazione, suoni, tocchi o posture.

L’ipnotista

L’ipnotista è un professionista con adeguata formazione ed esperienza che non è altro che lo strumento o la guida, attraverso cui, chiunque lo desideri, possa andare in ipnosi. Egli, infatti, non è dotato di particolari capacità, o speciali doti, tali da mettere in trance le persone, come spesso si vede nei film. È importante ribadire che lo stato di trance non si sviluppa senza il consenso del soggetto.

Come si impara l’autoipnosi?

L’autoipnosi si apprende facilmente in una seduta, massimo due. Il soggetto viene fatto sedere su una comoda poltrona e mandato in ipnosi dall’ipnotista. Impara così ad accedere ad un piacevole stato di trance dove potrà tornare ogni volta che vorrà utilizzando una cosiddetta “password” che gli verrà fornita attraverso una particolare procedura, detta “installazione”. Viene poi insegnato al soggetto come utilizzare l’autoipnosi per darsi tutte quelle suggestioni di cui ha bisogno per migliorare la qualità della sua vita.